Borse europee, va in archivio un primo trimestre positivo

Con la seduta del 31 marzo va in archivio un primo trimestre piuttosto positivo per le Borse europee, evidentemente in grado di beneficiare dell’ondata di acquisti indotta dalla scia post-elezione di Donald Trump e del miglioramento delle condizioni economiche dell’area. E sebbene nella parte conclusiva del mese di marzo si sia vista qualche aleatorietà, complessivamente sia lo S&P 500 che l’Eurostoxx si apprestano a chiudere il periodo con guadagni intorno al 5 per cento.

Tornando alle ultime sessioni, Piazza Affari ha chiuso la settimana con un rialzo dello 0,62%. Londra chiude invece in calo dello 0,63%, mentre Parigi e Francoforte guadagnano rispettivamente lo 0,65% e lo 0,46%.

In ambito Forex, il cambio euro – dollaro chiude la settimana poco sotto quota 1,07 dollari: la valuta statunitense sembra aver trovato supporto (dopo la recente debolezza) nelle parole di alcuni membri Fed che non hanno escluso una possibile accelerazione dei rialzi dei tassi (ad ogni modo, per il momento lo scenario centrale rimane quello dei tre rialzi complessivi nel 2017). A salire è invece lo spread tra Btp e Bund tedeschi, ora a quota 197 punti base con rendimento del decennale italiano al 2,3%.

Borse europeePassando al comparto delle materie prime, il petrolio chiude la settimana in lieve flessione dopo il buon rialzo della seduce precedente: ne consegue che il barile Wti con consegna a maggio cala dello 0,3% a 50,1 dollari, mentre il Brent cede lo 0,7% a 52,5 dollari.

Nonostante la flessione di fine settimana, per il petrolio è stato comunque un periodo da ricordare, visto e considerato che per Bloomberg si è trattato della migliore settimana del 2017, sospinta dalle speranze che l’OPEC possa estendere i tagli alla produzione per poter fornire una migliore consistenza al rialzo dei prezzi della risorsa energetica.

A proposito di buone prestazioni, l’oro ha chiuso il primo trimestre dell’anno con il titolo di miglior quarto da un anno a questa parte: a pesare è soprattutto il clima di incertezza provocata sui mercati dalle scelte della nuova amministrazione Trump. Il lingotto, con consegna immediata, è ora quotata a 1.239 dollari l’oncia, con le quotazioni del metallo prezioso che hanno guadagnato l’8,3% da inizio anno ad oggi.

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