Borse, i listini europei chiudono settimana in flessione

Le principali Borse europee hanno chiuso la settimana con prestazioni deludenti. Borsa Italiana perde lo 0,57%, facendo meglio di Parigi (che lascia per terra lo 0,66%) ma peggio di Francoforte (- 0,29%), mentre in controtendenza si muove Londra, che tiene con un guadagno dello 0,32%.

È invece piuttosto contrastata la chiusura di Wall Street, dopo la pubblicazione di dati non certo positivi sul fronte del Pil a stelle e strisce. La prima economia mondiale, dopo aver conseguito una serie di forti indicazioni sul proprio ritmo di crescita, ha chiuso il quarto trimestre 2016 con uno sviluppo dell’1,9%, contro attese degli analisti pari al 2,2%.

listini europeiA contribuire a questo dato deludente è stato un ampliamento del deficit commerciale, sia a causa della flessione dell’export che di un’accelerazione dell’import, oltre a una decelerazione della spesa per i consumi personali.

Secondo quanto commentato nei minuti successivi dagli analisti di Ig Markets, l’accelerazione del dollaro statunitense riscontrabile nell’ultimo trimestre del 2016 avrebbe penalizzato l’export e, di contro, favorito l’import di beni più convenienti, provenienti da Paesi con valuta debole. Complessivamente, il Pil 2016 per gli Usa è salito dell’1,6%, per la crescita più lenta dal 2011.

Tornando a Milano, a Piazza Affari le attenzioni si sono focalizzate sul titolo Parmalat dopo che la Consob ha scelto di aprire l’istruttoria di Lactalis (che punta al delisting, con soglia abbassata al 90%). Per il momento deboli i titoli Intesa e Generali, ma la settimana in avvio potrebbe portare importanti novità.

Concludiamo infine con uno sguardo sugli altri mercati. In quello valutario il dollaro ha recuperato qualche posizione, mentre yen e sterlina hanno perso terreno nelle ore precedenti all’incontro tra il primo ministro britannico, Theresa May, e il presidente Usa Donald Trump.

In ambito commodity, il petrolio scende nelle quotazioni a New York, dove è scambiato a 53,07 dollari al barile. L’oro è ancora in calo sui mercati asiatici, visto e considerato che il metallo prezioso con consegna immediata perde lo 0,4% a 1.183,8 dollari l’oncia, e sembra essere atteso da mesi piuttosto sfidanti che potrebbero mettere a dura prova le sue quotazioni nel 2017.

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