Milano chiude settimana in calo su pressione Eni e bancari

Il calo di Eni, e quello dei bancari, hanno condotto la Borsa milanese a chiudere la settimana con il terzo calo consecutivo, in uno scenario comunque piuttosto debole per i listini azionari europei, comunque oramai lontani dai minimi grazie alle notizie provenienti dagli Stati Uniti, dove la stima sul Pil del primo trimestre 2017 è stata rivista al rialzo di mezzo punto percentuale, da 0,7 punti a 1,2 punti.

Per quanto concerne, più nel dettaglio, Borsa Italiana, FTSE MIB cede lo 0,38%, trascinato al ribasso dalle vendite che hanno largamente colpito Eni, in flessione del 2,2%, sulla scia della netta correzione del petrolio, a sua volta influenzato dal risultato del meeting OPEC sui tagli alla produzione e alla contestuale decisione di Exane di peggiorare la raccomandazione sul titolo. Non è dunque un calo che a chiudere negativamente sia stata anche Saipem (-2%), Tenaris (-1,5%) e Italgas (-1,5%).

milano settimana in caloPer quanto invece riguarda la prossima settimana, il calendario prevede un’articolazione particolare, considerato che la giornata di apertura coincide con la chiusura per festività di Shanghai, di Wall Street e di Londra. Tuttavia, questo non significa che lunedì non possa apportare qualche cambiamento nello scenario valutativo delle piazze finanziarie, considerato che è in programma il discorso del presidente BCE Mario Draghi al Parlamento europeo.

Tornando al trend assunto da Borsa Italiana, un breve cenno è infine ascrivibile ai bancari, con i titoli dei principali istituti di credito italiani che hanno risentito anche dell’incertezza che è legata al salvataggio delle banche venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca): gli investitori hanno avviato le vendite delle azioni del comparto dopo che la Commissione europea ha reso noto di aver richiesto ulteriori fondi privati, per almeno 1 miliardo di euro, al fine di sostenere i due istituti e scongiurare effetti peggiori (quali quelli del bail-in)

Sul fronte dei cambi, euro sotto quota 1,12 contro dollari dopo le buone notizie del Pil statunitense, che apre le porte alla stretta Fed al costo del denaro a giugno. Cala fortemente invece la sterlina dopo che un sondaggio pubblicato da YouGov ha rivelato come il partito laburista stia recuperando terreno rispetto ai conservatori: permane comunque un largo vantaggio, di almeno 5 punti.

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